sabato 14 agosto 2010

RETURNAL



Onnipresente Antony. Stavolta l'ha fatta grossa.
Si tratta della collaborazione col padre della schiatta ipnagogica Daniel Lopatin, in arte Oneohtrix Point Never. Il giovane droner di Brooklyn ha infatti reclutato il prezzemolino dall'ugola d'oro per un remake di "Returnal", title-track del suo ultimo LP.

Il brano originale è già di per sè un capolavoro. Synth che rimbalzano e si riflettono a vicenda. Uno sferoide che scivola senza attrito su un piano infinito. Per la prima volta Lopatin usa la voce (sembra quasi una Karin Dreijer Andersson), si intuisce una melodia. Il suo brano più pop (anche se siamo lontani anni luce dal qualsiasi cosa intendiamo per pop). Naturalmente la voce è modulata e pitchata, tant'è che le liriche fanno fatica a distinguersi.

La nuova versione prosciuga il mare di synth a favore di un pianoforte, essenziale e intenso.
La voce stavolta è presente, viva. Difficile credere che si tratti della stessa canzone. Lo stesso buio fondale desolato visto con e senza occhiali a raggi X. Il corpo inerme di Ofelia rigettato fuori dalle onde sinusoidali riprende vita, anche solo per un attimo. Doppia magia.

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